Uil Veneto: Terzo mandato sì o terzo mandato no? Sono i cittadini e le cittadine che dovrebbero essere ascoltati

“Terzo mandato sì o terzo mandato no. Sono giorni che leggo di tutto e di più sulla questione del terzo mandato per i presidenti di Regione, un tema che sta creando fermento nel mondo politico, anche qui in Veneto, dove ognuno sta dicendo la sua. Peccato che a parlare siano solamente i politici quando la questione è squisitamente di tutti. Sono le persone, ogni cittadino veneto e ciascuna cittadina veneta, che potrebbe e dovrebbe esprimersi su questo argomento al di là che per accedere al terzo mandato, lo sappiamo benissimo, oggi ci sarebbe bisogno di una nuova legge che lo renda possibile. Siccome prima di essere segretario generale della Uil Veneto sono un cittadino di questa regione, penso di poter aver il diritto (ne sento anche il dovere) di condividere anch’io, ora, la mia opinione sul terzo mandato. E spero così di offrire un mio contributo perché è di questo che si tratta: in una società civile e democratica, tutti abbiamo libertà di pensiero, di parola, di opinione. Comincio ricordando che non ci sono limiti di rielezione per i parlamentari, per i ministri e i presidenti del Consiglio. E’ incredibile pertanto che ci debbano essere limiti per le altre cariche elettive. Se l’Italia è una Repubblica significa che si fonda su principi ben precisi tra cui quello ben chiaro e condiviso da tutti che evidenzia che il potere sia esercitato dal popolo. Siamo noi cittadini che dobbiamo esprimerci, che dobbiamo essere protagonisti nella scelta di chi ci rappresenta. E questo potere e libertà di scelta è un bene prezioso che dobbiamo poter esercitare anche all’interno della nostra Regione anche nella scelta del presidente. Sì, credo non ci siano dubbi sulla mia posizione: via il terzo, il quarto, il quinto e, così via, mandato. Siano i cittadini a scegliere. Sono loro che, liberamente e con coscienza, devono avere la possibilità di scegliere. E chi afferma che togliere il limite nelle elezioni del presidente di Regione significa creare una casta, mi spiace, ma evidentemente non si accorge che sta mancando di rispetto a quei veneti, e sono molti, che vorrebbero scegliere. I cittadini veneti, va ribadito, non si fanno abbindolare: se la scelta ricadrà sul presidente uscente significa solamente che quel presidente li ha rappresentati, significa solamente che quel presidente ha dato a loro le risposte opportune ed efficaci che si aspettavano. Noi cittadini non siamo pecore come forse qualcuno pensa. Noi cittadini abbiamo la testa sulle spalle e la usiamo per star bene tutti insieme e per cercare di creare un futuro più certo e più giusto per i nostri giovani e per questo bellissimo territorio che si chiama Veneto”.

Roberto Toigo, segretario generale Uil Veneto