Un documento per il Veneto post Covid

«I tempi della crisi di governo non coincidono con le esigenze dei cittadini, degli studenti, dei pensionati: in questo frangente, abbiamo una straordinaria opportunità: quella di intervenire, con atti reali, per accompagnare il Veneto fuori dalla crisi». Con queste parole il segretario generale Roberto Toigo ha chiuso il Consiglio confederale regionale di oggi, durante il quale sono stati affrontati i temi più caldi.

«Il confronto con i territori e con le categorie ci sta permettendo di avere una fotografia chiara della situazione. Struttureremo le nostre proposte in un documento, che diventerà il nostro biglietto da visita nei confronti con la Regione, gli Enti Locali, le Prefetture, le Associazioni datoriali, le altre parti sociali. La regionalizzazione del sindacato vuol dire anche questo: nessuna contraddizione tra livello confederale e categorie, vuol dire coerenza di progetti tra unione sindacale regionale e province».

Partendo dalla situazione italiana e dalla crisi di governo, il Consiglio ha poi focalizzato i propri lavori sulle tematiche regionali.

«Il Veneto – ha ricordato Toigo – ben prima del Covid, stava vivendo una crisi del comparto industriale e artigianale. Con la pandemia anche il turismo ha visto una contrazione significativa e forti perdite. Il rischio è di vedere, tra due o tre mesi, una regione in ginocchio. Ma vedo una mancanza di progettualità e di decisione al lungo termine. Il problema con i nostri interlocutori non è tanto trovarsi d’accordo su determinate scelte, ma di attuarle. Tavoli, riunioni, proclami, ma poca concretezza. In una fase come questa non basta la cosiddetta normale amministrazione, bensì una progettualità per il futuro.

È vero, pochi giorni fa con la Regione Veneto c’è stata una riunione alla quale hanno partecipato tre assessori – Donazzan, Caner e Marcato – per fare sintesi con le parti sociali. Ma cento tavoli aperti – con tanti enti diversi: Regione, Province, Comuni, Prefetture, assessorati, associazioni e chi più ne ha, più ne metta – non possono portare a risultati tangibili»

Al centro del documento, che verrà presentato ufficialmente tra pochi giorni, sicuramente formazione («quella “buona”, che tenga delle professionalità richieste dal mercato del lavoro»), scuola, sanità e lotta alle disugaglianze: «Bisogna intervenire redistribuendo la ricchezza, rivedendo anche il sistema di incentivi e sgravi fiscali, che molto spesso non finiscono nelle tasche di chi ne ha veramente bisogno.

Intanto, il primo obiettivo a breve termine è quello di uscire dall’emergenza sanitaria. «La strada maestra è quella della vaccinazione. Dall’insorgere del virus alla prima somministrazione è passato meno di un anno. Tutti gli scienziati del mondo si sono messi contemporaneamente a cercare una soluzione, facendo test su migliaia di persone. È un risultato straordinario, un segno di speranza forte. Coltiviamolo, convinciamo le persone a vaccinarsi, facciamolo anche noi appena sarà il nostro turno», conclude Toigo.