Convegno Uil Veneto a Vicenza: “Dal sondaggio alle proposte – Analisi dei bisogni dei veneti”.

Il 28,7% dei vicentini ha segnalato la sanità come problema più sentito, mentre il 23,2% ha indicato il lavoro. Questo risultato, presentato oggi durante il convegno – “Dal sondaggio alle proposte – Analisi dei bisogni dei veneti” – organizzato nel salone d’onore del palazzo Chiericati di Vicenza, è frutto di un sondaggio promosso in tutte le province da Uil Veneto e studiato dal Centro studi CSSE Veneto, che ha sintetizzato i temi più sentiti per territorio, età e genere. Al sondaggio hanno partecipato quasi 17mila persone, esprimendosi su temi sui quali il sindacato può fare valere la propria azione: Ambiente, Casa, Istruzione, Lavoro, Sanità, Sicurezza, Trasporti.

“Abbiamo incontrato la gente – ha ricordato il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo – nelle piazze, per strada, nei luoghi di lavoro, tanti giovani al Job Orienta, raccogliendo importanti indicazioni su temi sui quali il sindacato può fare qualcosa di concreto per risolverli. Siamo consapevoli che non possiamo trovare una soluzione al problema delle guerre e della fame nel mondo, ma possiamo fare qualcosa di utile sulla scuola o sulla sanità, ad esempio”.

“Abbiamo raccolto – ha aggiunto Toigo – la voce di tantissimi veneti e in questo caso di trevigiani. Oggi abbiamo una fotografia reale dei bisogni delle persone: dal confronto con le altre parti ci auguriamo possa nascere un percorso comune per dare delle risposte”.

Nel dettaglio a Vicenza hanno partecipato al sondaggio 2.7091 persone: 52,2% donne e il 47,4% uomini.

Il tema (o problema) più sentito nella provincia di Vicenza è quello della Sanità (28,7%): “Grazie a questo sondaggio abbiamo scoperto che la maggior parte della gente soffre soprattutto del fatto che il proprio medico di famiglia sia introvabile”, ha detto Carola Paggin, coordinatrice Uil Veneto-Vicenza. “Certo, c’è chi si impegna pienamente per questo lavoro vivendolo come una missione più che come un lavoro, ma una gran parte di persone ha evidenziato un problema: è difficile trovarlo al telefono. Prendere appuntamento rimane un’impresa e quando si riesce il medico spesso si comporta come un burocrate. Non visita ma ascolta e poi prescrive farmaci ed esami specialistici che, nel pubblico, a causa del codice di priorità, sarà impossibile eseguire in tempi certi. Viene meno quel ruolo di filtro, che costringe le persone a ricorrere al Pronto soccorso, arrivando ad intasarlo coi cosiddetti codici bianchi”. Dato confermato dall’Agenas: il Veneto risulta la regione meno virtuosa, con una percentuale più alta di codici bianchi nei suoi quarantasette Pronto Soccorso: il 54%. Altro problema sentito sulla sanità riguarda le case di riposo, che diventano sempre meno accessibili per gli alti costi delle rette, lasciando tante famiglie in enorme difficoltà. La retta media con impegnativa di residenzialità è aumentata a quasi 2.000 euro al mese (circa 64 euro al giorno) nel 2025, un aumento di 295 euro rispetto al 2024 e di 665 euro rispetto al 2023.

Il tema del lavoro è il secondo problema a Vicenza con il 23,2% di persone “che lo denunciano – ha detto Igor Bonatesta, segretario organizzativo Uil Veneto – per motivi di precarietà, di contrattualità e di stipendi, spesso considerati bassi rispetto alla mansione. Inoltre va evidenziato che in Veneto solamente una assunzione su dieci è a tempo indeterminato. Facciamoci delle domande!”

Dopo la Sanità e il Lavoro il tema più sentito a Vicenza è quello dell’Istruzione (15,4%).

Per fasce d’età

A Vicenza il 26,3% degli under 18 pone come tema più sentito quello dell’Istruzione. Per la fascia di età che va dai 18 ai 39 anni il tema più sentito è quello del Lavoro (28%). Sempre il tema del lavoro prevale nella fascia 40-59 anni (26,5%) mentre per gli over 60 (47,2%) è la sanità al primo posto.

Al convegno hanno partecipato il sindaco Giacomo Possamai, l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Vicenza Matteo Tosetto, il responsabile aree lavoro e previdenza di Confindustria Vicenza Andrea Crisci.