Il 26% dei trevigiani ha segnalato la sanità come problema più sentito, mentre il 24% ha indicato il lavoro. Questo risultato, presentato oggi durante il convegno – “Dal sondaggio alle proposte – Analisi dei bisogni dei veneti” – organizzato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, è frutto di un sondaggio promosso in tutte le province da Uil Veneto e studiato dal Centro studi CSSE Veneto, che ha sintetizzato i temi più sentiti per territorio, età e genere. Al sondaggio hanno partecipato quasi 17mila persone, esprimendosi su temi sui quali il sindacato può fare valere la propria azione: Ambiente, Casa, Istruzione, Lavoro, Sanità, Sicurezza, Trasporti.
“Abbiamo incontrato la gente – ha dichiarato il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo – nelle piazze, per strada, nei luoghi di lavoro, tanti giovani al Job Orienta, raccogliendo importanti indicazioni su temi sui quali il sindacato può fare qualcosa di concreto per risolverli. Siamo consapevoli che non possiamo trovare una soluzione al problema delle guerre e della fame nel mondo, ma possiamo fare qualcosa di utile sulla scuola o sulla sanità, ad esempio”.
“Abbiamo raccolto – ha aggiunto Toigo – la voce di tantissimi veneti e in questo caso di trevigiani. Oggi abbiamo una fotografia reale dei bisogni delle persone: dal confronto con le altre parti ci auguriamo possa nascere un percorso comune per dare delle risposte”.
Nel dettaglio a Treviso hanno partecipato al sondaggio 1.606 persone: 52,2% donne e il 47,4% uomini.
Il tema (o problema) più sentito nella provincia di Treviso è quello della Sanità (26,1%): “Durante le interviste è emerso che le persone soffrono soprattutto del fatto che il proprio medico di famiglia sia introvabile”, ha detto Toigo. “Certo, c’è chi dà l’anima per questo lavoro vivendolo come una missione, ma una gran parte ha evidenziato un problema: è difficile trovarlo al telefono. Prendere appuntamento rimane un’impresa e quando si riesce il medico spesso si comporta come un burocrate. Non visita ma ascolta e poi prescrive farmaci ed esami specialistici che, nel pubblico, a causa del codice di priorità, sarà impossibile eseguire in tempi certi. Viene meno quel ruolo di filtro, che costringe le persone a ricorrere al Pronto soccorso, arrivando ad intasarlo coi cosiddetti codici bianchi. Dato confermato dall’Agenas: il Veneto risulta la regione meno virtuosa, con una percentuale più alta di codici bianchi nei suoi quarantasette Pronto Soccorso: il 54%. Altro problema sentito sulla sanità riguarda le case di riposo, che diventano sempre meno accessibili per gli alti costi delle rette, lasciando tante famiglie in enorme difficoltà. La retta media con impegnativa di residenzialità è aumentata a quasi 2.000 euro al mese (circa 64 euro al giorno) nel 2025, un aumento di 295 euro rispetto al 2024 e di 665 euro rispetto al 2023.
Al convegno anche il coordinatore di Uil Veneto Treviso, Gian Luca Fraioli, ha espresso il suo punto di vista: “Il convegno si è rivelato un ottimo strumento per porre il punto su temi molto dibattuti, ma che spesso lo sono in maniera approssimativa e generalizzata. Di fronte ad una sanità trevigiana della quale è difficile parlarne male in termini di professionalità del personale sanitario, serve maggior chiarezza su cosa è stato fatto ma specialmente sugli investimenti a compimento o che verranno fatti. Sulla questione lavoro invece, come Uil Veneto a Treviso, stiamo monitorando con attenzione e preoccupazione un aumento delle crisi aziendali. Non dimentichiamo infine il tema della sicurezza, non solo in termini lavorativi, ma anche sociali che sta assurgendo agli onori della cronaca anche nel trevigiano laddove il mondo giovanile ne è diventato indiretto protagonista”.
Il tema del lavoro è il secondo problema a Treviso con il 24% di persone che lo denunciano per motivi di precarietà, di contrattualità e di stipendi, spesso considerati bassi rispetto alla mansione. Dopo la Sanità e il Lavoro il tema più sentito a Treviso è quello della Sicurezza e del Bullismo (16,3%). Seguono il tema dell’Ambiente (14,1%), Istruzione (12%), Trasporti (3,9%) e Casa (3,5%).
Per fasce d’età
A Treviso il 35,7% degli under 18 pone come tema più sentito quello della Sicurezza (e in particolare del bullismo). Per la fascia di età che va dai 18 ai 39 anni il tema più sentito è quello del Lavoro (31,6%). Il tema della Sanità, invece, è quello più sentito nella fascia 40-59 anni (25,8%) e in quella degli over 60 (45,2%).
Proprio a proposito del bullismo, Uil Veneto ha annunciato di avere subito avviato una iniziativa. “È un fenomeno – ha detto Toigo – che, se una volta si sentiva ma era circoscritto a pochi casi, oggi sta dilagando mettendo in crisi i nostri ragazzi. Frequentemente i giovani non hanno il coraggio di parlare di bullismo in famiglia, a scuola o con le forze dell’ordine. Non denunciano e, quando lo fanno, spesso è tardi. Così abbiamo preso a cuore questo tema e subito dopo il sondaggio ci siamo adoperati per affrontarlo. Abbiamo creato uno sportello virtuale – inizialmente per Belluno e Treviso e che adesso verrà esteso a tutta la regione – un punto di ascolto sicuro e accogliente. Vi si accede via posta elettronica all’indirizzo mail siamoconte@uilveneto.it Se i ragazzi stanno combattendo contro il bullismo e il cyberbullismo, devono sapere che non sono da soli. C’è sempre qualcuno (anche se non sempre lo si vede) pronto ad ascoltarli, a dare una mano e a trovare una via d’uscita. Si tratta di uno spazio di supporto e consulenza senza giudizio, dove i giovani troveranno personale esperto pronto ad ascoltarli in totale sicurezza. Il servizio è gratuito. Deve essere chiaro che il servizio offerto da Uil Veneto non intende in nessun modo sostituirsi alle strutture preposte per legge, alla rete dei servizi sociali. Il referente funge da intermediario, da facilitatore, tra la vittima di bullismo e le istituzioni preposte: scuola, famiglia, servizi sociali, ecc.”.
Al convegno hanno partecipato: Gloria Tessarolo (Assessore al Comune di Treviso), Francesco Benazzi (Direttore generale ULSS 2), Luca Fabbri (Consigliere delegato Confindustria Veneto EST con delega al Lavoro), Carlo Geronazzo (referente dell’Area Sindacale e Lavoro di Confindustria Veneto Est).