Un veronese su tre ha segnalato il lavoro come problema più sentito, mentre uno su quattro la sanità. Questo risultato, presentato oggi durante il convegno – “Dal sondaggio alle proposte – Analisi dei bisogni dei veneti” – organizzato nella Camera di Commercio di Verona, è frutto di un sondaggio promosso in tutte le province da Uil Veneto e studiato dal Centro studi CSSE Veneto, che ha sintetizzato i temi più sentiti per territorio, età e genere. All’iniziativa veneta hanno partecipato quasi 17mila persone dove si sono toccati temi sui quali il sindacato può fare valere la propria azione: Ambiente, Casa, Istruzione, Lavoro, Sanità, Sicurezza, Trasporti.
“Abbiamo incontrato la gente – ha dichiarato il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo – nelle piazze, per strada, nei luoghi di lavoro, tanti giovani al Job Orienta, raccogliendo importanti indicazioni su temi sui quali il sindacato può fare qualcosa di concreto per risolverli. Siamo consapevoli che non possiamo trovare una soluzione al problema delle guerre e della fame nel mondo, ma possiamo fare qualcosa di utile sulla scuola o sulla sanità, ad esempio”.
“Abbiamo raccolto – ha aggiunto Toigo – la voce di tantissimi veneti e in questo caso di veronesi. Oggi abbiamo una fotografia reale dei bisogni delle persone: dal confronto con le altre parti ci auguriamo possa nascere un percorso comune per dare delle risposte”.
Nel dettaglio a Verona hanno partecipato al sondaggio 2.411 persone: 52,2% donne e il 47,4% uomini. La maggior parte, cioè il 45,2% che ha risposto, rientra nella fascia di età tra i 40 e i 59 anni. Tra i più giovani (under 18) ha aderito al sondaggio solo il 6,1%.
Il tema (o problema) più sentito nella Città scaligera è quello del Lavoro (31,5%): durante le interviste si è parlato di qualità di lavoro, di stipendi, di sicurezza, di precarietà. “Va ricordato – ha sottolineato Toigo – che in Veneto solamente una assunzione su dieci è a tempo indeterminato. Facciamoci delle domande!”
Al convegno anche il coordinatore di Uil Veneto Verona, Giuseppe Bozzini, ha espresso il suo punto di vista sulla questione del lavoro: “Verona ha avuto e tutt’ora ha uno sviluppo armonico del territorio dal punto di vista economico. La creazione del benessere però ha evidenziato differenze e qualche contraddizione da affrontare nei redditi e nelle tutele.
Il lavoro dipendente in particolare ne ha risentito maggiormente nei salari dei lavoratori, fermi al palo per molti settori, sono mancati i rinnovi dei contratti e troppo scarsa è stata la contrattazione territoriale e aziendale. La precarizzazione nei rapporti di lavoro, nonostante la disoccupazione al 3,2 % a Verona sia quasi inesistente, si sono ridotte le ore di lavoro e la durata e tipologia dei contratti. Servirebbe – ha concluso Bozzini – un patto tra Imprese, Pubblica Amministrazione e Sindacato per limitare gli appalti al massimo del ribasso e tutelare salari e diritti dei lavoratori. Se poi osserviamo come anche nel veronese aumenta la popolazione anziana, segno di benessere, emergono due necessità, mancanza di manodopera e una adeguata riorganizzazione dei servizi socio assistenziali. Ci sono poche risorse a disposizione e difficoltà a costruire rapporti e reti di servizio tra che dirige e chi opera nel territorio. Fare squadra è l’imperativo per affrontare i cambiamenti”.
Al secondo posto, come problema più lamentato risulta quello della Sanità (24,5%): non solo per le liste di attesa, ma per il rapporto non sempre proficuo col proprio medico di base che si fatica a trovare al telefono. Un medico che non sempre riesce a fungere da filtro con la sanità pubblica costringendo il paziente ad optare per quella privata. Oppure lo spinge a ricorrere al Pronto soccorso arrivando ad intasarlo coi cosiddetti codici bianchi tanto che la stessa Agenas aveva evidenziato che il Veneto risultava la regione meno virtuosa con una percentuale più alta di codici bianchi nei suoi quarantasette Pronto Soccorso: il 54%. Altro problema sentito sulla sanità riguarda le case di riposo che diventano sempre meno accessibili per i costi alti lasciando tante famiglie alla disperazione. La retta media con impegnativa di residenzialità è aumentata a quasi 2.000 euro al mese (circa 64 euro al giorno) nel 2025, un aumento di 295 euro rispetto al 2024 e di 665 euro rispetto al 2023.
Lavoro e Sanità in base all’età: A Verona, gli under 18, pongono a pari merito (30,8%) i problemi del Lavoro e della Sicurezza. Per la fascia di età che va dai 18 ai 39 anni il tema più sentito è quello del Lavoro (36,7%). Ancora il Lavoro è sentito nella fascia 40-59 anni (35,7%). Mentre diventa la Sanità il tema di interesse per gli over 60 (38,8%).
Dopo il Lavoro e la Sanità il tema più sentito a Verona, ma non solo, è quello della Sicurezza e del Bullismo (18,4%). Seguono il tema dei Trasporti (9,9%), Ambiente (7,3%), Casa e Istruzione (entrambi 4,2%).
Bullismo. A Verona è un tema sentito in generale per il 18,4%, ma diventa il tema principale per il 30,8% dei minorenni “È un fenomeno – ha detto Toigo – che, se una volta si sentiva ma era circoscritto a pochi casi, oggi sta dilagando mettendo in crisi i nostri ragazzi. Frequentemente i giovani non hanno il coraggio di parlare di bullismo in famiglia, a scuola o con le forze dell’ordine. Non denunciano e, quando lo fanno, spesso è tardi. Come Uil Veneto abbiamo preso a cuore questo tema. Abbiamo creato uno sportello virtuale, un punto di ascolto sicuro e accogliente. Vi si accede via mail all’indirizzo siamoconte@uilveneto.it Se i ragazzi stanno combattendo contro il bullismo e il cyberbullismo, devono sapere che non sono da soli. C’è sempre qualcuno (anche se non sempre lo si vede) pronto ad ascoltarli, a dare una mano e a trovare una via d’uscita”. “Si tratta – ha continuato – di uno spazio di supporto e consulenza senza giudizio, dove i giovani troveranno personale esperto pronto ad ascoltarli in totale sicurezza. Il servizio è gratuito. Deve essere chiaro che il servizio offerto da Uil Veneto non intende in nessun modo sostituirsi alle strutture preposte per legge, alla rete dei servizi sociali. Il referente funge da intermediario, da facilitatore, tra la vittima di bullismo e le istituzioni preposte: scuola, famiglia, servizi sociali, ecc”.
Al convegno hanno partecipato: l’assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Verona Michele Bertucco, il direttore provinciale dell’Inps Giovanni Martignoni, il presidente della Camera di Commercio di Verona Giuseppe Riello e il responsabile delle Relazioni Sindacali di Confindustria Verona Massimo Gasparato.