25 aprile: Per tutti è la Festa della Liberazione e, per i veneziani, anche di San Marco

Il 25 aprile si festeggia la liberazione dal Nazifascismo e, per i veneziani, si celebra anche San Marco, Santo Patrono della città. Sempre per i veneziani è anche la cosiddetta festa del “Bocolo”, giorno in cui viene regalato un bocciolo di rosa alla donna che si ama.

Ricordiamo il discorso di Sandro Pertini con cui proclamò lo sciopero generale (Milano, 25 aprile 1945): «Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.» Il 25 aprile ci riporta ad una lotta condivisa per la libertà e la democrazia. Ma, come detto, per Venezia, è anche la Festa di San Marco! Le reliquie del Santo Patrono, così si narra, “furono trafugate da Alessandria d’Egitto e trasportate a Venezia nel 828 da due mercanti veneziani che, per passare inosservati alla dogana, nascosero il corpo di San Marco in una cassa ricoprendolo di carne di maiale, notoriamente repulsa dal mondo islamico”. Dall’epoca della Repubblica Serenissima si organizzava una processione proprio in piazza San Marco dove tutti partecipavano, dalle autorità alla gente comune, ma questa celebrazione veniva svolta anche il 31 gennaio, data in cui arrivarono a Venezia le requie del Santo. San Marco viene rappresentato come un leone alato con un libro tra le zampe sulle cui pagine si legge “Pax Tibi Marce Evangelista Meus” (“Pace a Te o Marco Mio Evangelista”).