“Rabbrividisco dopo aver appreso una terribile notizia: oggi un operaio è morto in un cantiere edile a Sottomarina, nel veneziano. Un’altra giovane vita si è spezzata prematuramente durante l’orario di lavoro, quel lavoro che dovrebbe garantire sicurezza e dignità. Quel lavoro verso cui ci rechiamo il mattino e dal quale dovremmo sempre tornare sani e salvi. E invece oggi, come in altre occasioni, non è successo. E’ triste e frustrante insieme e fa esplodere la rabbia. In queste ore siamo vicini alla famiglia della vittima e auspichiamo che venga fatta piena e totale chiarezza sull’accaduto. Con la Regione Veneto c’è un protocollo impiantato sulla sicurezza che non sta andando avanti. Sono sicuro che solo coi protocolli non si risolvono i problemi, ma non possiamo stare inermi e poi piangere il morto. Come Uil non ci fermiamo con la nostra campagna di “Zero morti sul lavoro”, che ci ha ricordato qualche mese fa come in Italia muoiano un migliaio di persone all’anno e il Veneto fa la sua parte. E’ brutto dirlo, ma sembrano caduti di guerra, innocenti strappati alla vita e alle proprie famiglie. Non è giusto”. Lo ha detto Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto.
