Il 20 febbraio si ricorda la Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale socioassistenziale e del volontariato. Ogni anno, quando si avvicina questo anniversario, mi sento in dovere di dire qualcosa perché per me è come un monito visto la mia esperienza passata: oggi non sarei qui se i professionisti della sanità veneta non mi avessero curato. Mi capita di leggere di pazienti che si lamentano per la nostra sanità arrivando anche addirittura talvolta ad aggredire i medici e questo è inaccettabile. Certo ci sono delle criticità: dalle liste di attesa alla carenza di medici ed infermieri, sui quali occorre uno sforzo comune. D’altra parte però è innegabile che siamo fortunati. Ce lo confermano i numeri di Agenas, che descrivono la sanità veneta come una sanità di eccellenza, ma lo dico pure io, ad alta voce, che ho toccato con mano, sulla mia pelle, come medici, infermieri, Oss, siano attenti al paziente e ce la mettano tutta per garantirci le giuste cure. Concludo ricordando che quando infuriava la tempesta del Covid-19 chiamavamo i medici “i nostri eroi”. Quando la bufera si è placata, purtroppo abbiamo dimenticato quanto si siano impegnati per noi, alcuni di loro perdendo la propria vita. Dovremmo solo ringraziarli. Un grazie di cuore a chi fa parte della sanità veneta, sempre pronto a dare una mano a chi è più fragile e sfortunato.
Roberto Toigo, segretario generale Uil Veneto