“Solamente 8 dei 243 ebrei veneziani, che furono deportati ad Auschwitz, tornarono a casa tra le braccia delle proprie famiglie. Complessivamente si parla dello sterminio di 6 milioni di ebrei. Il 27 gennaio, celebrato nel mondo come il Giorno della Memoria e che ricorda proprio la liberazione di Auschwitz, ci riporta agli orrori commessi dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Una giornata che ci spinge a riflettere su una pagina vergognosa della storia, che deve servire per non dimenticare e per non ripetere un errore mostruoso e disumano soprattutto se pensiamo che a compierlo furono persone: discriminazioni, persecuzioni, torture, uccisioni praticate senza pietà nei confronti di uomini, donne, anziani e bambini. A 80 anni da qual 27 gennaio 1945, è ancora importante continuare a celebrare questa Giornata e cercare con tutte le nostre forze di trasmettere la necessità e il valore del ricordo anche ai nostri giovani. Perché la frase “Se Dio esiste dovrà chiedermi perdono”, incisa da un prigioniero ebreo sul muro di una cella di Auschwitz, non debba essere scritta mai più”.
