Il caro-metano penalizza 7 imprese su 10, scrivono in questi giorni i quotidiani. La causa è l’impennata del prezzo del gas, arrivato a 50 euro a Mwh. «Il problema – commenta il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo – colpisce pesantemente le aziende, soprattutto quelle energivore. Ma l’aumento dei costi del gas per chi vive nelle zone fredde del paese sarà un’altra stangata. Nel nostro Veneto parlo soprattutto di tutta la zona pedemontana, alpina, del bellunese».
Per questo il segretario Toigo si fa portavoce di una richiesta: «Al governo e alle società che gestiscono i servizi di distribuzione: bisogna intervenire per ridurre il disagio a famiglie già provate dall’inflazione e da un potere d’acquisto sempre più limitato, come abbiamo segnalato pochi giorni fa nel nostro studio sulle dichiarazioni dei redditi presentate al nostro Caf. Il Bellunese è il territorio con uno dei redditi medi più bassi del Veneto, ma è anche quello in cui l’Irpef media pagata è la seconda più alta in regione».
Richiesta che intreccia per forza di cose l’autonomia. «Non pensiamo all’autonomia soltanto come ad un tema che mette in contrapposizione Nord e Sud. Vivere in montagna ha le sue difficoltà, è un territorio che si spopola. Pensare ad un intervento per chi abita in queste zone sarebbe la migliore dimostrazione di un Paese solidale, che si occupa delle disuguaglianze ovunque esistono».