“Il sonno della ragione genera mostri”, questo è il titolo dell’acquerello di Renato Guttuso realizzato per un’edizione speciale de L’Espresso. L’artista italiano, per il suo dipinto, fu ispirato da altri due artisti: Francisco Goya (in particolare da una sua incisione da cui inoltre riprese il titolo) e Picasso (guardando a Guernica).
“Il sonno della ragione genera mostri” di Guttuso fu il risultato di un evento tragico: la strage di Bologna in cui persero la vita 85 persone, tra donne, uomini e bambini e si registrarono ben 200 feriti. La mattina del 2 agosto 1980, alle 10.25, una bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. Uno scoppio violento e devastante che cancellò per sempre la spensieratezza, i sogni ed il futuro di tante persone. Solo leggendo le testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime non si può che interrogarsi del perché di tanta ferocia. In quella stazione transitavano persone che stavano andando in vacanza, che si stavano mettendo in viaggio per lavoro e per studio. Ognuno con un nome, come Angela, una bambina di tre anni, la più giovane delle vittime di quella strage, che stava partendo con la madre Maria (anch’essa uccisa dall’esplosione) per una vacanza sul lago di Garda. Un attacco senza pietà alla libertà, alla democrazia, alla vita. Ricordiamo questo giorno e chi è morto e chi ha sofferto per la perdita del proprio caro. Gesti vergognosi e orribili come questo non vanno dimenticati. Che servano da monito per fare di tutto per “tenere sveglia la ragione”.
Roberto Toigo