Uil Veneto: Escludere Dante dagli studi significa non promuovere l’inclusione

“Questa sarebbe inclusione? La chiamate inclusione? Stiamo scherzando? Dante è il padre della lingua italiana e chi vive, lavora e studia qui da noi è giusto che apprenda la nostra storia e la nostra cultura. La Divina Commedia è il poema più importante della nostra storia letteraria e va protetta e studiata da tutti coloro che scelgono di frequentare le nostre scuole. Questa forma distorta di buonismo portata avanti da un insegnante di una scuola trevigiana, che ha fatto scegliere a ragazzi e alle loro famiglie di religione musulmana di non studiare Dante, è una follia. Se non l’avessi letto online su più siti non ci avrei creduto. Se vogliamo vivere e crescere insieme in questo Paese, vanno abbattuti tutti quei muri che anche noi, in maniera assurda e sconsiderata, aiutiamo ad erigere. Questa non è inclusione e continuando a promuovere scelte come quella di oggi aumenteremo le distanze con chi ha deciso di fare lunghi viaggi per vivere qui, senza lasciare spazio ad un futuro giusto che è quello della condivisione”. Lo ha detto Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto.