Delibera anziani non autosufficienti, sindacato non coinvolto. Testo insufficiente

«Esprimiamo il nostro disappunto, la nostra delusione, e la nostra forte preoccupazione per la i contenuti del testo di delibera approvato in V Commissione, proposto dall’Assessorato alla Sanità e al sociale, sull’attivazione della sperimentazione per il finanziamento a budget delle presenze degli enti gestori dei centri di servizio per persone di norma anziane non autosufficienti.

Dal punto di vista dei contenuti denunciamo che non si è messa al centro del provvedimento la persona non autosufficiente, con la sua famiglia e i suoi problemi, bensì la struttura che eroga i servizi. Si scarica ancora una volta il peso sui lavoratori e sul costo del lavoro, aggravando una situazione già difficile per quanto riguarda la carenza del personale, come denunciato più volte dalle categorie sindacali di riferimento. Non troviamo nel testo della delibera alcun riferimento alla qualità del servizio da garantire alla persona ospite della struttura, non vi sono standard qualitativi da prendere a riferimento, e riteniamo questa lacuna pericolosa e preoccupante.

Dal punto di vista del metodo evidenziamo di essere stati esclusi dal confronto su un tema delicatissimo, e che ci vede protagonisti come rappresentanza sociale.”

I segretari generali di Cgil Cisl e Uil Veneto Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo commentano così la notizia della votazione in V Commissione del provvedimento.

«Doppiamente delusi perché nell’ambito del tavolo permanente di confronto tra assessorato e sindacati, avevamo chiesto di essere coinvolti nella discussione e dall’assessore Lanzarin era venuta un’apertura. Ma si è trattata solo di una apertura a parole. Solo per caso abbiamo saputo che l’11 aprile scorso ci sarebbero state le audizioni in V Commissione sulla DGR 24/CR, alle quali peraltro non siamo nemmeno stati invitati quali portatori di interesse. Abbiamo chiesto un incontro urgente, che si è tradotto in un incontro tecnico, che si è svolto martedì 16 aprile, durante il quale ci sono stati illustrati i contenuti della DGR e forniti alcuni chiarimenti. Abbiamo subito scritto all’assessore Lanzarin, riservandoci di formulare e inviare a strettissimo giro le nostre osservazioni, valutazioni e proposte e ribadendo comunque la richiesta di essere auditi in V Commissione. E invece, giovedì 18, il blitz che ha portato all’approvazione della DGR, con il solo voto della maggioranza e chiudendo le porte a un confronto che, in effetti, non c’è mai stato».

«Non senza fatica – aggiungono i segretari di Cgil Cisl e Uil Veneto – abbiamo intrapreso questo percorso con l’assessorato e la direzione regionale: le persone che si rivolgono a noi e che vivono ogni giorno le problematiche legate a sanità e sociale pressano e ci sollecitano perché le cose cambino e migliorino. Con senso di responsabilità abbiamo avviato la strada del confronto, una strada più lunga e che non dà risposte immediate, ma che nelle nostre intenzioni deve portare a risultati concreti e duraturi».

«L’atteggiamento di chiusura dimostrato e la votazione di oggi – concludono Basso, Refosco e Toigo – sono pessimi segnali, che mettono a forte rischio la nostra permanenza al tavolo con la Regione, in mancanza di un immediato cambio di passo e un doveroso chiarimento: la nostra disponibilità non può essere scambiata per una silenziosa e acritica compiacenza».