“Oggi, lunedì 18 marzo, si celebra la Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia da Coronavirus. Sembra passato un secolo da quel periodo orribile e surreale in cui siamo sprofondati e in cui ci siamo trovati a combattere contro qualcosa che ci ha fatto toccare con mano, tutti i giorni, la paura con la P maiuscola. Non posso scordare quelle immagini da brividi in cui a Bergamo sfilavano decine di camion con le bare delle vittime da Covid-19. Sembrava l’Apocalisse e sono certo che non sono stato l’unico a piangere, a temere per la mia vita e per quella dei miei cari. Qualcuno ha avuto la spudoratezza insensata e vergognosa di dire che si trattasse di una farsa, ma ci sono state persone che tutto d’un tratto si sono trovate in ospedale, non hanno avuto il tempo di salutare la famiglia, se ne sono andate da sole perché in quel momento non potevi star vicino al proprio caro, addirittura riuscivi a malapena ad avere notizie. Oggi dobbiamo ricordare con rispetto tutte le vittime del Covid-19, che in Veneto hanno superato purtroppo le 17mila persone. Il nostro pensiero va a loro, alle loro famiglie che hanno dovuto sopportare un grandissimo dolore nel perdere una madre, un padre, un fratello e una sorella, un figlio. Ma il pensiero va anche ai nostri professionisti della sanità che, va ricordato, erano i nostri eroi, i nostri angeli. Medici, infermieri, Oss che erano in trincea, senza riposo perché non si poteva. Qualcuno di loro ha perso la vita per curare chi si era contagiato di questo virus che per molti era l’Innominabile. Qualcosa di oscuro, di terribile, un nemico che era giunto d’improvviso, si era diffuso e colpiva senza pietà. Io sono stato fortunato, sono qui, sono vivo. Anche i miei cari sono stati risparmiati. Ma conosco persone che non hanno avuto la medesima fortuna e mi spiace profondamente per loro. Ricordiamo questa Giornata come un momento di profonda riflessione in cui tutti noi dobbiamo lavorare e impegnarci per un cambiamento che ci porti davvero a migliorare, in primis cancellando tutte quelle violenze e aggressioni di cui leggiamo ancora troppo spesso”. Lo ha detto Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto.
