La cultura della buona scuola

Quindicimila cattedre, in Veneto, reclamano un insegnante. L’allarme è già scattato e le scuole insieme agli uffici regionali sono al lavoro per reclutare questi preziosi professionisti che, come altri, penso ad esempio al mondo della sanità, sono sempre di meno e più rari. Una specie in via d’estinzione, parrebbe, che deve essere sostenuta a tutti i livelli per i nostri giovani del presente e del futuro. Ma dove sono gli insegnanti? Una grande fetta è rappresentata da professionisti precari che attendono da più di vent’anni la tanto agognata stabilizzazione, altri che potrebbero fare questo lavoro ma ne scelgono un altro. La verità è che anche il mondo dell’insegnamento sta attraversando un periodo di profonda crisi. Lavori come questo sono e devono essere per prima cosa concepiti come una sorta di missione rivolta al bene della collettività: ricordo come da bambino il maestro fosse inteso come una guida che non solo ti insegnava a scrivere il tuo nome o a far di conto, ma a capire cosa significava vivere. Un faro, accanto a quello della famiglia, che ti indicava la direzione, trasmettendoti sicurezza e serenità per il domani. L’insegnamento è uno di quei lavori che va riscoperto nel profondo, che va potenziato, sostenuto affinché non perda pezzi per strada: il cammino è arduo, come in altri settori, ma non per questo bisogna arrendersi. La scuola, quella buona, è il futuro dei giovani e del Paese in cui viviamo. Deve essere adeguata al cambiamento, deve far vivere la sicurezza e non la precarietà ai ragazzi ed agli insegnanti. La cultura va trasmessa anche con l’esempio: se i ragazzi, fin da piccoli, vivono precarietà, disorganizzazione, disordine, per loro quella sarà la normalità e noi non possiamo permetterlo. Uniti, insieme a tutti gli attori coinvolti, dobbiamo rimboccarci le maniche per garantire dignità e sicurezza a questa professione che da’ tanto nella formazione e nella preparazione nei nostri giovani. Lavoriamo per la rinascita. È questo che auspico, certo che questa speranza, con l’impegno di tutti, non rimarrà solo un sogno.

Roberto Toigo