Uil Trasporti Veneto vince causa su una condotta antisindacale

Uiltrasporti Veneto vince una causa che attesta la condotta antisindacale di una società cooperativa di Bergamo, che ha in gestione i servizi di facchinaggio dentro la San Benedetto di Scorzè.

“L’azienda – spiega il segretario generale Daniele Zennaro – ci aveva escluso dalle trattative sindacali, condotte invece clandestinamente con un’altra sigla sindacale. Dopo alcuni comportamenti di questo genere, avevamo chiesto, con una comunicazione formale del 5 dicembre 2022, un incontro con la società non solo per discutere posizioni individuali ma più in generale per valutare il rispetto da parte dell’azienda delle previsioni del CCNL. A quella comunicazione non abbiamo mai ricevuto risposta. Ma nel frattempo la cooperativa ha sottoscritto con un’altra sigla sindacale dapprima un accordo il 30 marzo 2023, e poi trattato altro accordo definitivamente siglato nel giugno 2023. Sigla che tra l’altro non è firmataria del CCNL Merci-Logistica, sottoscritto invece da Fit Cisl, Filt Cgil e Uil Trasporti”.

Il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia ha ravvisato che “il mancato coinvolgimento della Uil Trasporti Veneto non era giustificabile”,  né poteva dirsi “sanato per effetto dell’invito a sottoscrivere l’accordo formulato dall’azienda” tramite una mail del 1° giugno, ad accordo sostanzialmente già concluso, come si ricava esplicitamente dal tenore della mail: “Le rinnovo infine la piena disponibilità a farle sottoscrivere l’accordo di incentivo allo straordinario per la stagione 2023”, ma a trattative già abbondatemene sviluppate e praticamente concluse.

Nella causa, condotta per Uil Trasporti Veneto dall’avv. Nicoletta Sari, il giudice del lavoro ha accertato e dichiarato la condotta antisindacale della cooperativa, ordinandole di astenersi in futuro dal reiterare i descritti comportamenti antisindacali e di provvedere all’affissione di copia della decisione nei locali aziendali. Infine, la società è stata condannata al pagamento delle spese legali.

“Per noi è una pronuncia importante – conclude Zennaro – perché sancisce la pari dignità tra le organizzazioni sindacali. Lo abbiamo fatto per i lavoratori iscritti con noi e soprattutto per far capire che non ci lasciamo intimidire o mettere i piedi in testa da nessuno. I lavoratori – e chi li rappresenta – devono avere pari dignità”.