«La direttiva europea per l’efficientamento energetico sta mettendo in fibrillazione il nostro Paese, nei nostri uffici cominciano ad arrivare telefonate di persone allarmate e , come sempre, l’incertezza regna sovrana».
Roberto Toigo, segretario generale di Uil Veneto, richiama l’attenzione su un tema che rischia di avere gravi ripercussioni sulla popolazione, soprattutto quella più anziana o che vive nei piccoli paesi, di cui è costellata la nostra regione.
«Questa direttiva – ricorda Toigo – dovrebbe vedere il primo via libera entro gennaio. Essa prevede che entro il 2030 tutti gli immobili residenziali debbano essere in classe energetica E (in genere ne fanno parte le case costruite in Italia tra gli anni 80-90) ed entro il 2033 in classe D. Ma oggi, secondo stime nazionali, il 60% degli edifici si pone tra le classi F e G. In meno di dieci anni si chiede ai proprietari di intervenire sulle proprie case e ristrutturarle».
Con che risorse? «Appunto», aggiunge il segretario generale di Uil Veneto. «Su un esame di 80mila dichiarazioni fatte dal nostro Caf, il reddito medio degli utenti è di 22mila euro: sono operai, lavoratori dipendenti e pensionati. Interventi di questo genere sono onerosi, ci sono moltissime case abitate da piccolissimi nuclei familiari o da persone sole. Senza la possibilità di effettuare queste ristrutturazioni, resterebbe la strada della vendita, per cambiare. Ma il prezzo di questi immobili crollerebbe. E contemporaneamente sappiamo che in questo momento i prezzi sul mercato edilizio, anche a causa del rincaro delle materie prime, sono alle stelle».
Toigo racconta di un caso concreto, accaduto pochi giorni fa in uno degli uffici del sindacato. «Una signora anziana voleva mettere in vendita la casa per integrare la propria pensione e pagarsi la retta della casa di riposo. Ma già adesso la sua abitazione è svalutata, pensiamo a cosa succederà nel prossimo futuro».
Senza dimenticare che l’entrata in vigore di questa direttiva accelererebbe lo spopolamento dei piccoli paesi, con una fuga verso anonime periferie, e potrebbe avere ricadute sul sistema bancario, visto che molte case sono gravate da mutui.
«E costringerebbe le persone ad una ulteriore pressione, visto che in prospettiva questo cambiamento coincide nelle tempistiche con quello – obbligato – dell’auto, visto che dovremo abbandonare le macchine a motore termico. Per questo – conclude Toigo – chiedo al Governo italiano di avere il coraggio di intervenire in Europa, per salvaguardare gli interessi del nostro Paese. E alla Regione Veneto propongo, attraverso i Comuni, una ricognizione della situazione nel nostro territorio, per capire quale potrebbe essere l’impatto e immaginare, se necessario, interventi a sostegno di chi sarà costretto ad adeguarsi».