UilTrasporti Veneto e Uiltucs Veneto in prima linea per difendere aziende e comparti al collasso. Ieri a Mestre si è svolta una manifestazione unitaria per richiamare l’attenzione sul personale negli aeroporti: dalla vigilanza alla ristorazione, dalle pulizie alla movimentazione delle merci, sono 8mila i dipendenti che attendono da oltre un anno la ripresa del traffico.
Matteo Martini, segretario regionale UilTrasporti, spiega: «II trasporto aereo ha bisogno di supporto da parte di Regione e Governo. Ma l’aeroportualità sembra essere rimasta finora un oggetto misterioso. Dal momento che non riaprirà tutto a breve, si rischiano notevoli ripercussioni economiche e a livello contrattuale su persone che hanno anche grandi specializzazioni. Oltre il 30 per cento degli addetti (quasi 2500) sarà a rischio con lo sblocco eventuale dei licenziamenti.
Dal canto suo, Massimo Marchetti (Uiltucs Veneto), aggiunge che “In questo momento la situazione che ci si prospetta non è delle migliori. Non abbiamo date di riprese nonostante per l’Aeroporto di Treviso sono stati stanziati ingenti somme per agevolare il traffico, denaro che si attendeva da molto tempo. Non appena vedremo realmente investiti questi soldi, potremmo finalmente vedere limpida la ripresa. Ciò che stupisce è l’analisi negativa di molte aziende che collaborano con l’aeroporto. In particolare, il comparto della sicurezza richiedeva la riduzione dei salari per gli addetti, questione che ha creato dibattito perché per noi la sicurezza è fondamentale e andrebbe salvaguardata e garantita. Parliamo di quasi 860 operatori che si sono visti ridurre all’improvviso lo stipendio, andando in contro a notevoli difficoltà anche per le loro famiglie. Se c’è qualcosa su cui risparmiare, non vogliano siano proprio gli operatori di sicurezza, per altro lavoratori specializzati e di notevole preparazione”