Bilancio della Regione, le proposte di Uil Veneto

Il segretario generale Roberto Toigo e il segretario regionale Igor Bonatesta hanno partecipato qualche giorno fa all’audizione organizzata dalla Prima Commissione Regionale sul Bilancio della Regione Veneto.

«Abbiamo cercato – spiegano i due – nei limiti dei tempi offerti dalla concertazione e dalla eccezionale situazione in cui ci siamo trovati nel 2020, di portare il nostro contributo, mai ideologico ma sempre focalizzato sulle esigenze di chi rappresentiamo: lavoratori, pensionati, cittadini.

Certamente la stessa nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023 dipinge la gravità della situazione: in Veneto diminuiscono sia gli occupati che i disoccupati e aumentano gli inattivi in età lavorativa. Nel secondo trimestre di quest’anno nella nostra Regione il numero di occupati scende del 3.2% rispetto a un anno fa. Il contestuale calo di disoccupati non è buon segnale, visto che salgono gli inattivi (cioè quelli che, sapendo che non troverebbero lavoro in questo periodo, non si mettono alla ricerca di una occupazione).

Da una ricerca del centro studi della Uil, emerge che in 4 regioni d’Italia si concentra oltre il 55% delle ore complessivamente autorizzate di cassa integrazione Covid-19 in tutto il territorio nazionale. Il Veneto, con 393,6 milioni, è secondo solo alla Lombardia e stacca sia l’Emilia Romagna che il Lazio.

Per capire la portata di questa crisi e di quanto si è rivelato imponente l’ammortizzatore sociale con causale Covid-19, è sufficiente confrontare l’ammontare di ore autorizzate durante l’emergenza sanitaria, con il precedente periodo di crisi iniziato nel 2008: in 7 mesi la cassa integrazione è stata circa pari alle ore autorizzate nel triennio 2012-2014».

Passando ai contenuti, sono molte le missioni indicate dalla Regione Veneto in cui il sindacato, e la Uil in particolare, ritrova il proprio raggio d’azione. Sicuramente la principale è la missione 15, “Politiche per il lavoro e la formazione professionale”.

«Riteniamo necessario e propedeutico ragionare in termini di “filiera”: istruzione-formazione-lavoro, il tutto sempre accompagnato dalla continua innovazione. Pochi giorni fa, unitariamente, Cgil Cisl e Uil Veneto hanno presentato al presidente della Regione Luca Zaia e agli assessori Elena Donazzan e Roberto Marcato un documento con precisi progetti per lo sviluppo del Veneto, concentrandosi sui temi del lavoro».

Infine un cenno sul tema della filiera istruzione-formazione-lavoro.

«Crediamo sia importante superare il disallineamento tra domande e offerta di lavoro e di competenze ed è per questo che chiediamo di realizzare un sistema di monitoraggio dei posti di lavoro vacanti e dei fabbisogni occupazionali, nelle imprese private come nella Pubblica amministrazione, per orientare in maniera più efficace le azioni di politiche attive per il lavoro, le attività formative e l’orientamento scolastico e lavorativo dei giovani. Le risorse del Bilancio devono servire per creare nuove competenze collegate alle nuove tecnologie e alla riconversione ambientale, attraverso un forte investimento nella formazione continua, grazie anche al contributo dei fondi europei. Il progetto dell’Unione Europea “Next Generation EU” è una opportunità straordinaria e irripetibile che dobbiamo sfruttare al meglio».