Emergenza sanitaria, servono coinvolgimento e condivisione

La situazione sanitaria in regione Veneto sta progressivamente peggiorando, con la recrudescenza della pandemia. Per questo, secondo Cgil Cisl Uil, serve la massima coesione tra Istituzioni e Rappresentanze sociali, anche nelle scelte che riguardano il sistema socio-sanitario.

A tal fine i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Veneto sollecitano un incontro urgente con l’assessore Lanzarin sull’emergenza Covid.

Lo scorso 23 ottobre, all’indomani dell’insediamento della nuova Giunta, Cgil Cisl e Uil del Veneto hanno chiesto – attraverso una lettera indirizzata all’assessore alla Sanità e ai Servizi sociali Manuela Lanzarin, firmata dai tre segretari generali – un incontro sul nuovo Piano di Salute Pubblica del Veneto e per riprendere un confronto sullo stato di attuazione delle misure di potenziamento delle strutture sanitarie, anche in attuazione dei provvedimenti legislativi nazionali. Non essendo giunto alcun riscontro, questa mattina è stata inviata una seconda richiesta per sollecitare una convocazione urgente.

L’evoluzione epidemiologica – scrivono Christian Ferrari, Gianfranco Refosco, Roberto Toigo – rende sempre più urgente, a nostro parere, il massimo coinvolgimento delle rappresentanze sociali per dare una risposta coesa e condivisa all’emergenza.

In queste settimane cresce il contagio, aumenta la pressione sulle strutture sanitarie, è sempre più difficile per la popolazione accedere alle procedure diagnostiche, si diffondono i contagi nelle RSA, si è aperta una discussione sulle modalità di sorveglianza sanitaria del personale sociosanitario, e si stanno diffondendo i contagi anche nei posti di lavoro”.

“Con il grande senso di responsabilità che abbiamo già dimostrato fattivamente nella prima fase della pandemia – concludono – chiediamo di essere prontamente e stabilmente coinvolti per poter condividere le scelte della Regione e per dare un contributo alla difficile gestione della situazione”.

Non è tempo di scelte assunte in solitudine, serve un cambio di passo e di metodo da parte della Regione del Veneto per evitare che la situazione sfugga di mano e per mettere in campo le necessarie misure con il massimo del consenso, anche con le rappresentanze sociali del territorio.