“Per riaprire serve un progetto che metta in sicurezza lavoratori e bambini”
I Segretari Generali Christian Ferrari, Gianfranco Refosco, Gerardo Colamarco:
“Il Presidente Zaia ha annunciato per lunedì 18 maggio la riapertura dei centri estivi gestiti dai privati e dai Comuni, che dovrebbero accogliere 400.000 bambini.
Nessuna notizia concreta è stata fornita sul come, con quali protocolli di sicurezza, quali regole per la tutela di una utenza così particolare e delicata.
Si sono tenute diverse riunioni, convocate dagli assessorati competenti, senza mai però coinvolgere chi rappresenta gli operatori di questi servizi fondamentali per le famiglie e che costituiscono una parte importante del welfare regionale.
Eppure le organizzazioni sindacali, con senso di responsabilità, si sono messe a disposizione dal primo giorno di questa emergenza sanitaria per individuare le migliori soluzioni per salvaguardare la salute delle persone che lavorano e dei minori.
Al di là degli annunci, vogliamo essere messi a conoscenza delle progettualità concrete, se esistono, per far funzionare questo genere di attività nella fase sanitaria che stiamo attraversando.
Attività che, non appena il Decreto Rilancio sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, potranno usufruire di importanti finanziamenti.
La nostra disponibilità al confronto rimane, anzi rilanciamo con forza la richiesta di essere convocati. Anche perché siamo molto preoccupati per la difficile situazione economica che si prospetta per questi servizi, che potrebbe avere impatti occupazionali drammatici.
Diciamo però, fin da subito, che per individuare soluzioni praticabili è necessario affrontare le seguenti tematiche:
- la tutela della salute sia degli operatori che dell’utenza e delle relative famiglie, a partire dall’applicazione del Protocollo nazionale sottoscritto dalle Parti Sociali il 24 aprile scorso e che prevede la costituzione obbligatoria dei Comitati per l’applicazione e la verifica delle misure di prevenzione e sicurezza;
- la salvaguardia delle finalità educative, didattiche e relazionali che questi servizi devono garantire;
- evitare il depauperamento dell’offerta dei servizi educativi e i rischi occupazionali connessi;
- favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e quindi la genitorialità;
- assicurare risorse ed investimenti adeguati per garantire gli organici necessari e gli indispensabili interventi di edilizia scolastica.
Ci auguriamo che su un tema così cruciale si evitino speculazioni a fini elettorali e propagandistici e si avvii in tempi rapidissimi un tavolo di discussione con tutti i soggetti coinvolti: Regione, Enti locali, istituzioni scolastiche, mondo del privato sociale e organizzazioni sindacali.
In mancanza, ci si assumerebbe una grave responsabilità non solo politica ma giuridica, esponendo gli stessi datori di lavoro, oltre a mettere in pericolo lavoratori e utenti”.