Si è svolto oggi in videoconferenza l’incontro, richiesto da Cgil Cisl Uil regionali, con l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, per avviare un confronto sulla capacità di risposta che il sistema socio-sanitario veneto deve garantire di fronte all’emergenza Coronavirus, e per assicurare la tutela della salute e della sicurezza di ospiti e lavoratori del sistema socio-sanitario e delle case di riposo del Veneto.
“Abbiamo proposto alla Regione” spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil Veneto Christian Ferrari, Gianfranco Refosco e Gerardo Colamarco “di attivare un confronto strutturale e permanente tra sindacato confederale e struttura regionale per affrontare e risolvere i tanti aspetti problematici e urgenti che si stanno evidenziando in questa straordinaria fase emergenziale, e che rischiano di esplodere in fenomeni di contagio incontrollato con gravi rischi e ricadute sanitarie per lavoratori – sia quelli che si occupano degli aspetti sanitari sia quelli addetti a servizi come la ristorazione e le pulizie – e pazienti/ospiti delle strutture”.
“Per garantire la massima protezione di lavoratrici e lavoratori di questi settori strategici, anche alla luce del Protocollo nazionale tra Governo, Sindacati e Parti Datoriali, e quello analogo con la Regione del 14 marzo scorso, abbiamo chiesto di mettere in campo e garantire:
- processi di riorganizzazione del lavoro e degli spazi finalizzati a ridurre i rischi di infezione;
- screening con tampone Covid-19 degli ospiti e di tutto il personale che – a qualsiasi titolo – opera nelle strutture socio-sanitarie;
- la necessaria dotazione di tutti i dispositivi di protezione individuale a norma di legge, oggi carenti e, in qualche caso, addirittura assenti.”
I sindacati hanno inoltre evidenziato l’emergenza dovuta alla rilevante carenza di organici delle strutture per anziani del Veneto, aggravata sia dall’aumento delle necessità di cura sia dal transito di una parte significativa del personale verso la sanità pubblica.
L’Assessore Lanzarin ha informato di alcune iniziative che la Regione intende intraprendere, in particolare per le case di riposo, al fine di far fronte alla gestione dell’emergenza. In particolare:
- lo sblocco degli esami per conferire la qualifica a circa 400 nuovi operatori socio-sanitari per rafforzare gli organici;
- nell’ambito del prossimo piano “Emergenza Covid-19: interventi di sanità pubblica”, la Regione Veneto prevede l’estensione del tampone con priorità nei confronti dei lavoratori delle case di riposo e della sanità rispetto al resto della popolazione;
- una procedura che prevede l’ingresso dei nuovi ospiti nelle case di riposo solo dopo averli sottoposti al tampone e processati per accertarne la negatività al virus;
- l’impegno al reperimento dei dispositivi di protezione individuale a norma di legge con priorità per tutto il personale della sanità e delle case di riposo, pur con le difficoltà di approvvigionamento del prodotto nel mercato interno e internazionale.
Per monitorare e affrontare congiuntamente le problematiche e l’evoluzione dell’emergenza, l’Assessore si è impegnata a realizzare incontri settimanali con Cgil Cisl Uil, coinvolgendo i tecnici della Regione, e a sollecitare i Direttori Generali di tutte le AULSS del Veneto ad attivare tavoli di confronto a livello territoriale.
“Auspichiamo che questo primo incontro” concludono i segretari “rappresenti l’avvio di un percorso organico e continuativo per sostenere la tenuta del sistema socio-sanitario sotto il peso dell’epidemia di Covid-19, e per garantire la sicurezza di tutti coloro che, con grande impegno e spirito di abnegazione, lavorano ogni giorno per assicurare la cura e assistenza a tutti, in particolare alle fasce più fragili della nostra popolazione.”