A poche ora dal 12 ottobre, Giornata nazionale per le vittime degli infortuni sul lavoro, il Veneto piange l’ennesima vittima: si tratta del 44enne Matteo Forner, schiacciato in una pressa nella sua azienda agricola. Una tragedia che ingrossa i dati diffusi recentemente dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro del Vega e che evidenziano come la morte sul lavoro rimanga una piaga difficile da debellare: da gennaio ad agosto 2025 – si legge – si sono registrate 681 morti bianche in Italia, delle quali 493 in occasione di lavoro (14 in meno rispetto ad agosto 2024) e 188 in itinere (15 in più rispetto ad agosto 2024). La maglia nera va alla Lombardia con 68 vittime. Al secondo posto c’è il Veneto con 53 infortuni mortali sul lavoro. Ricordo che la Uil, proprio lo scorso anno in autunno, ha rafforzato la sua campagna di #zeromortisullavoro con una manifestazione silenziosa, ma di grandissimo impatto, a Venezia. – ha detto in questa occasione Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto – 101 bare, che simboleggiavano i morti sul lavoro in Veneto nel 2023, hanno sfilato nelle acque veneziane: partendo dall’isola del Tronchetto hanno navigato attraversando il canale della Giudecca, lambendo la Basilica della Salute e passando davanti a piazza San Marco e Palazzo Ducale fino all’approdo all’Arsenale, la ‘fabbrica’ di Venezia. Abbiamo voluto con questa iniziativa risvegliare le coscienze perché, lo sottolineo, i più grossi nemici della sicurezza sono l’indifferenza, l’assuefazione, la rassegnazione. Non possiamo e non vogliamo abituarci a leggere notizie di infortuni e di morti sul lavoro, non lo accettiamo. Lavoriamo per un Veneto più lento, che vuol dire avere la capacità di fermarsi quando si percepisce un pericolo, la concentrazione necessaria, la cultura della vita al posto di quella del profitto.
“I nostri Rls e Rlst (responsabile sicurezza sul lavoro e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale) – ha aggiunto Toigo – sono costantemente impegnati nel diffondere la cultura della sicurezza, partecipano attivamente a momenti di formazione e ai tavoli con la Regione, nati con l’adozione del Piano per la Salute e Sicurezza sul lavoro. Deve essere un impegno e un lavoro corale, perché solo se ognuno si assume la propria parte di responsabilità, possiamo raggiungere risultati concreti e vincenti”.