“L’odissea dei trasporti pubblici nel bellunese deve finire. La Uil Veneto è dalla parte di tutte quelle persone, in particolare dei giovani studenti, che pagano un servizio e ricevono un disservizio. Una situazione paradossale che è ormai diventata inaccettabile ed è, per questo motivo, che insieme alla categoria Uil dei trasporti e alla parte confederale Uil abbiamo deciso di scendere in piazza sabato prossimo, 21 ottobre. Affinché questa manifestazione sia vista e ascoltata da tutti abbiamo deciso di fare un nuovo volantino, proprio dedicato agli studenti e distribuirlo tra oggi e domani perché sono i giovani i veri protagonisti, e devono sentirsi tali, di questa battaglia. Li invitiamo a protestare insieme a noi, fianco a fianco”.
Lo dice il segretario generale della Uil Veneto, Roberto Toigo, che ha più volte segnalato il problema dei trasporti in provincia di Belluno, territorio in cui risiede da quando è nato.
Toigo aveva denunciato un grave disservizio non solo per quanto riguarda il trasporto su gomma, ma anche su ferro dicendo che “la provincia di Belluno rimane il fanalino di coda rispetto agli altri territori veneti e non solo”. “Una poesia-canzone dei Belumat intitolata “Padova Calalzo” del 1979, – aveva sottolineato – un reperto storico di oltre quarant’anni, ci descrive con ironia una situazione drammatica sui viaggi eterni, che oggi non sembra essere tanto differente. Tragitti interminabili, in cui i passeggeri dei treni vengono addirittura associati, nel componimento, ai migranti di oggi per i loro viaggi. Oggi la tratta Calalzo-Padova si percorre in oltre 3 ore di viaggio. Calalzo-Venezia? Altre 3 ore di viaggio. La situazione peggiora ulteriormente se da Calalzo devi raggiungere altre mete: Bologna dista 4 e mezza ore, Firenze circa 4 ore e 40, Roma circa 6 ore. E la situazione non cambierà di molto anche una volta terminati i lavori di elettrificazione delle linee da Feltre a Calalzo. E’ incredibile perché siamo nel 2023 e non fine 800”.
L’incubo dei trasporti tocca anche quelli su gomma e qui anche Sonia Bridda, coordinatrice della Uil Belluno, punta il dito contro da tempo: “Oggi i nostri ragazzi non riescono a ricevere un servizio degno di questo nome. Ho deciso di verificare insieme agli studenti i disservizi, di monitorare la situazione e quindi di agire per trovare delle soluzioni concrete. Non è possibile che la nostra provincia sia trattata come una Cenerentola. Ci siamo confrontati, ad esempio, su Dolomitibus: nella parte alta della provincia i problemi sono più accentuati. Ad Agordo, ad esempio, in un mese un ragazzo è rimasto a piedi 2 volte. Un altro tre. Motivo per cui entrambi i ragazzi hanno dovuto chiedere aiuto ai genitori. E’ davvero surreale. Ricordiamoci che il servizio non è regalato e che i genitori lavorano. Il disagio è importante e va affrontato velocemente”.
Oggi, in provincia di Belluno, è cominciata la distribuzione dei volantini della Uil Veneto per invitare gli studenti alla manifestazione di sabato prossimo. “La Uil Veneto c’è e non demorde: corre insieme ai giovani”, ha concluso Toigo.