Lo studio Uil Veneto sugli infortuni sul lavoro

Cala leggermente il numero di infortuni mortali sul lavoro nella prima metà del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Lo segnala lo studio di Uil Veneto (su dati Inail), che ha raccolto – provincia per provincia – la situazione sulle morti bianche. Si passa da 47 a 42, con una flessione dell’11%.

«Il calo degli infortuni mortali è un dato positivo – commenta il segretario generale Roberto Toigo – ma non possiamo certo cantare vittoria, soprattutto perché durante l’estate c’è stata una impennata di casi: solo nella prima metà di agosto, purtroppo, si sono aggiunte 4 vittime. E comunque 42 vittime nei primi sei mesi dell’anno sono ancora un numero troppo alto. Certamente è importante un trend in discesa, che riguarda quattro province su sette: Belluno, Rovigo, Venezia e Vicenza».

Crescono invece gli infortuni mortali nel Padovano (passano da 4 a 7, +75%), a Verona (da 11 a 12, +9%) e soprattutto a Treviso, dove sono più che triplicati (da 3 a 10).

Un altro dato messo sotto osservazione da Uil Veneto è l’incidenza degli infortuni, cioè il numero di incidenti mortali ogni milione di occupati.

«Il Veneto – aggiunge Toigo – si colloca appena sotto la media nazionale: 14,9 contro 15. Ma ci sono territori in cui l’incidenza è molto superiore: a Verona è di 26,5m a Rovigo di 21,5, a Treviso di 18,5. Appena sotto la media regionale le province di Padova (14,5) e Venezia (13,4)».

A incidere positivamente sui dati ci sono sicuramente i protocolli per la sicurezza.

«Su grande pressione del sindacato, l’anno scorso è stato rinnovato con la Regione Veneto il piano strategico per la salute e la sicurezza. Si tratta senza dubbio uno strumento importante, che deve essere applicato con rigore. In particolare, è ancora all’ordine del giorno la necessità di potenziare gli organismi di controllo, attraverso l’assunzione del numero adeguato di ispettori e tecnici della prevenzione. Nelle scorse settimane è stato sottoscritto a Venezia un altro importante protocollo per la sicurezza con la Prefettura e le altre parti sociali». 

«Come Uil Veneto – conclude Toigo – ci stiamo adoperando perché anche nelle altre province si arrivi a questi accordi. Dove ci sono i sindacati e dove tutti, ognuno per la propria parte, si impegnano, ci sono più legalità, più controlli, più sicurezza».