Bel confronto, sulle colonne del Mattino di Padova, sul tema della Tassa Rifiuti (Tari). Tutto nasce da uno studio del Servizio Lavoro Coesione e Territorio UIL che ha elaborato i costi in 107 città capoluogo di provincia. A livello veneto la situazione è abbastanza virtuosa, come ha rimarcato il presidente regionale dell’ANCI Mario Conte.
«Piccolo o grande che sia – ha dichiarato il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo – l’aumento della Tari c’è e va a colpire le fasce più fragili della popolazione. I Comuni ricevono sempre meno trasferimenti dallo Stato e dalla Regione e, per garantire i servizi essenziali, devono aumentare la tassazione o fare cassa con gli autovelox. In Veneto abbiamo perso una grande occasione alla fine del 2022, quando si cominciava a sentire il peso degli aumenti a causa della crisi energetica: avevamo proposto l’introduzione di una addizionale Irpef regionale, limitata ai redditi più alti, che avrebbe permesso di trovare un po’ di risorse. Il sollievo sarebbe stato duplice: per le persone innanzitutto, e per i Comuni poi, che sono in ultima istanza gli enti più vicini ai cittadini. Si è deciso – secondo noi in modo miope – di non applicarla, con il risultato che oggi, a pagare, sono i più deboli».