CGIL, CISL e UIL hanno deciso di avviare unitariamente nei mesi di aprile e maggio una fase di mobilitazione con la realizzazione di una generalizzata campagna di Assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e con l’organizzazione di tre manifestazioni interregionali. «Noi – ha annunciato il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo, che ha partecipato oggi a una riunione di Uiltucs Veneto – saremo coinvolti probabilmente nella manifestazione di sabato 6 maggio a Bologna o in quella del 13 maggio a Milano».
La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL e UIL e dalle Categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di:
– Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati
– Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie
– Potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza
– Basta morti sul lavoro, contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, eliminazione subappalti a cascata, lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato
– Riforma del sistema previdenziale
– Politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.
«Le sfide sul tappeto sono tante e purtroppo notiamo in questa compagine governativa una scarsa propensione al dialogo, al confronto e alla concertazione. Non è una questione di ideologia, noi dobbiamo occuparci delle questioni aperte in modo laico. E’ faticoso ed impegnativo mobilitarci, ma dobbiamo farlo. Altrimenti, un giorno alla volta, cederemo il passo a chi ci vuole togliere la voce ed il ruolo».