Eni, Uil e Cgil contro chiusura del cracking

Alla fine della prima assemblea dei lavoratori all’interno del petrolchimico la uiltec di venezia esprime la propria totale condivisione delle preoccupazioni manifestate dai lavoratori stessi.

All’assemblea era presente il coordinatore provinciale di Uil Venezia Igor Bonatesta.

Partiamo dalle cose certe: il cracking ha problemi che ne pregiudicano il mantenimento in marcia? Si.   Gli impianti di Versalis sono troppo vecchi per giustificare un investimento per il loro rifacimento? Altrettanto si. Me è anche altrettanto certo che le organizzazioni sindacali a tutti i livelli hanno, ormai da un anno,chiesto di sottoscrivere un accordo per regolare la fase di transizione, è da marzo 2021 che chiediamo un tavolo ministeriale utile a questo scopo. Dopo un anno e dopo che si sono bruciati tutti i margini di trattativa, siamo ancora a pietire un tavolo ministeriale.

Ai lavoratori di Versalis di Marghera e di tutto il quadrilatero padano dobbiamo almeno il rispetto per i loro dubbi, la condivisione per la loro preoccupazione.

Siamo certi che tutte le autorizzazioni che serviranno per il piano di eni saranno concesse dalle autorità locali? Abbiamo qualche idea di come si gestirà il transitorio per tutti i lavoratori coinvoltioltre alle affermazioni di eni? Per i progetti che eni ha nuovamente presentato quali garanzie abbiamo per credere che saranno effettivamente portati a completamento? Ci accontentiamo di parlare dei sopravvissuti di oggi, degli ammortizzatori sociali, o vogliamo costruire anche una visione di prospettiva?

Queste sono le domande che come Uiltec vorremmo fare al Ministro per lo Sviluppo Giorgetti, al Ministro per la Transizione Cingolani, al Presidente delle regione Veneto, a tutti i soggetti che per anni hanno promesso sviluppo e rilancio per quest’area. Ai lavoratori che erano in assemblea stamattina e a quelli che coinvolgeremo il 9 con lo sciopero di tutta l’area padanadobbiamo il rispetto ed il sostegno per il loro futuro.

Vorremmo che questo stesso sentimento fosse patrimonio comune di tutte le OOSS.

Dopo tutte le chiusure che quest’area ha patito, dopo le migliaia di posti di lavoro persi, dopo i molti protocolli che si sono susseguiti, ci viene ancora chiesto di avere fiducia e di rivendicare tavoli. La Uiltec quel tavolo lo pretende, vogliamo però che a quel tavolo ci sia una grande assunzione di responsabilità da parte non solo del Sindacato, cosa fatta innumerevoli volte, ma soprattutto da parte di tutti quelli che si sono sempre detti dalla parte dei lavoratori.

Se per rivendicare queste esigenze, questa naturale richiesta di trasparenza comune, per far sentire a eni che non sarà una storia accettata per rassegnazione, perché come sostiene qualcuno  “la fermata è inevitabile”, dobbiamo tornare a fare quello che i lavoratori hanno sempre chiesto: dare loro voce! dobbiamo tornare in strada, allora lo faremo convintamente il giorno 9.

Sapendo che non basterà.