Automotive, Uil Veneto rilancia la mappatura del settore

Il Sole 24 Ore di oggi dedica un articolo al settore automotive, raccogliendo le proposte della Uil Veneto.
«Penso – dichiara il segretario generale Roberto Toigo – ad un patto per lo sviluppo e il cambiamento del lavoro. Un tavolo operativo, snello e concreto, con i rappresentanti di Regione Veneto, imprenditori, artigiani e sindacati. Pochi ma precisi obiettivi: una mappatura delle aziende che dovranno trasformarsi, un’altra delle professionalità richieste. Quindi un chiaro progetto di formazione mirata».Per realizzare questo piano, occorrono dei prerequisiti: «Dobbiamo essere sicuri che gli imprenditori abbiano voglia di investire e innovare. È possibile, infatti, che qualcuno non voglia cimentarsi in un cambiamento che definire epocale non è esagerato. Ma sono sicuro che moltissimi altri – fa parte del Dna dei nostri imprenditori – vivano questa transizione come una sfida e una opportunità da cogliere. Fondamentale è puntare a forme di aggregazione. Le piccole e piccolissime aziende non hanno più gli strumenti finanziari o di ricerca sufficienti per competere con la concorrenza straniera. Una strada potrebbe essere quella di puntare a centrali di acquisto materie prime condivise».

Secondo i dati di una ricerca datata ormai tre anni effettuata dall’Università Ca’ Foscari, incrociati con quelli in possesso di UIL Veneto, nella nostra regione le imprese legate al settore sono circa 180, ovvero l’8% delle imprese a livello nazionale. Per quanto riguarda la dimensione, complessivamente hanno impiegato circa 10.000 addetti, e prodotto un fatturato di 2.914 mln di €. Le imprese venete sono principalmente collocate nelle provincie di Vicenza (31%), Padova (23%), Verona (19%), e Treviso (17%), mentre marginali sono i numeri delle provincie di Venezia, Rovigo, e Belluno.

Secondo il segretario della UIL Veneto, non c’è tempo da perdere. «Il momento congiunturale è particolare: da una parte ci sono le risorse del PNRR da investire, dall’altra una grave crisi energetica che sta alzando i costi dell’energia e delle materie prime, con pesanti ricadute sulle imprese e sulle famiglie. Dobbiamo assumerci la responsabilità di intervenire subito e portare fuori il Veneto da questa situazione, con un progetto definito per il futuro, che dia prospettive a breve, medio e lungo termine.  Il termine del 2035, stabilito dal Comitato interministeriale per la Transizione ecologica per arrivare allo stop della produzione di auto a motore termico, è dietro l’angolo: mettiamoci al lavoro – conclude Toigo – tutti assieme per il futuro dei nostri lavoratori».