Sì alla vaccinazione non per scelta politica ma per fiducia nella scienza

«Dire di sì al vaccino come soluzione per uscire dalla pandemia non è una presa di posizione politica, ma un segno di fiducia nei confronti della scienza».

Parte da questa premessa la riflessione del segretario generale di UIL Veneto Roberto Toigo sui dati diffusi dalla CGIA di Mestre.

«Se quei numeri sono esatti – e conoscendo la correttezza di CGIA, non abbiamo dubbi – un artigiano su quattro non è vaccinato. È un numero sostanzioso, soprattutto perché si avvicina la data del 15 ottobre, dalla quale ci saranno forti limitazioni anche per andare al lavoro».

Toigo torna indietro ad un anno e mezzo fa, quando dai balconi e dalle finestre degli italiani sventolavano i cartelli con scritto “Andrà tutto bene”.

«Eravamo tutti animati da un senso di speranza – ricorda – ci auguravamo che si trovasse una soluzione per sconfiggere la pandemia. E adesso che c’è, questa soluzione è diventata un tema divisivo, di lotta, sociale e politica».

L’Italia non ha scelto la strada della vaccinazione obbligatoria.

«È evidente che in assenza di un obbligo di legge, le persone hanno la libertà di scegliere se vaccinarsi o meno. Come rappresentanti dei lavoratori, poniamo delle questioni: pagare il tampone per avere il certificato verde è un tema delicato. Chi lo paga? Le aziende? Lo Stato (cioè noi stessi)? I singoli lavoratori? E poi, il certificato ottenuto tramite il “posto di lavoro” è valido anche per i cinema, i ristoranti… E poi, il vaccino difende dall’infezione, il tampone no. Come fare allora?».

Per Toigo, la strada da percorrere è quella del vaccino. «Credo che in questi 15 giorni si debbano portare più persone possibili a vaccinarsi. Dopodiché sarà necessario discutere anche il tema di chi paga o meno. Ci siamo trovati a gestire una situazione davvero complicata e il Governo non ha avuto il coraggio di assumersi le dovute responsabilità».

Responsabilità alle quali invece la UIL Veneto non vuole sottrarsi.

«Il mondo degli artigiani, al centro dei dati che citavamo all’inizio, rappresenta la vera linfa del PIL del Veneto e non deve essere lasciato solo. Ha ragione il neo-presidente di CNA Moreno De Col, al quale auguro buon lavoro, quando dice che non ci può un Patto per l’Italia senza gli artigiani. Il sistema bilaterale in Veneto – conclude Toigo – ha dimostrato di essere capace di risposte concrete: noi ci siamo e continueremo a supportarlo».