«Realizziamo una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Siamo pronti a condividere l’idea con le istituzioni, le parti sociali, le associazioni datoriali industriali e dell’artigianato».
Lo dichiara il segretario generale Roberto Toigo, alla luce del dibattito in corso sul fatto che le aziende non riescano a trovare personale.
«L’ultimo dato è quello di Unioncamere, che stima in 17.000 il numero di posti da coprire: «Dai dirigenti agli operai specializzati, dagli impiegati alle professioni non qualificate – argomenta Toigo – sembrano esserci richieste ad ogni livello professionale. Ma i nostri uffici, le nostre categorie, ricevono centinaia di richieste da parte di persone in cerca di occupazione. Com’è possibile che questa domanda così forte (visto che la stessa rilevazione di Unioncamere calcola in quasi 53mila le assunzioni previste per giugno) non si incontra con chi è alla ricerca di lavoro?».
Ecco dunque l’idea di ideare una piattaforma per favorire l’incontro tra domanda e offerta. «La immagino come una struttura tecnologicamente avanzata, ma di semplice utilizzo ed aperta a tutti: parti sociali, persone in cerca di lavoro, imprese industriali e artigiani alla ricerca di manodopera. Pochi dati, i sindacati come parte attiva per aiutare le persone a iscriversi, un motore di ricerca che aiuti sia chi cerca che chi offre lavoro. Non solo: una accurata fotografia delle competenze richieste potrebbe dare vita a percorsi di formazione e riprofessionalizzazione mirati. In questo caso, un ruolo importante potrebbe essere giocato dal sistema della bilateralità, che in Veneto ha punte di eccellenza».
«Non sono più i tempi degli annunci sui giornali e il ruolo svolto dalle agenzie di lavoro interinale, che è importante e qualificato, non può però essere esclusivo, bisogna creare altre opportunità».
Toigo ricorda anche che sono state un fallimento – soprattutto al Nord – sia l’idea del reddito di cittadinanza che dei navigator. Prova ne sia il recente commissariamento dell’Anpal (l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro) e le novità previste nel Decreto sostegni bis. «Nel 2021 in Veneto a percepire il reddito di cittadinanza sono 74mila persone su 4,9 milioni di abitanti, lo 0,015%. È una misura che non ha inciso: gli ammortizzatori sociali devono servire per chi ne ha veramente bisogno, non per dare uno stipendio a chi non riceve offerte di lavoro, visto che è clamorosamente mancata la parte di politiche attive».
«Bisogna avere – conclude Toigo – il coraggio di pensare a qualcosa di nuovo, semplice ed efficace. Noi ci mettiamo a disposizione, per aiutare l’intero sistema produttivo e occupazionale del Veneto. Confidiamo nella partecipazione delle altre parti, è una questione che non ha “colori” o ideologie e il cui unico fine è accompagnare la ripresa nella nostra regione».