Nell’incontro tenutosi lunedì mattina CGIL-CISL-UIL del Veneto hanno espresso forte preoccupazione sul persistere di una grave situazione emergenziale per la dimensione dei contagi, che sta crescendo anche nei luoghi di lavoro, dei ricoveri complessivi e in terapia intensiva, e dei decessi.
Un’ evoluzione che va arrestata perché altrimenti c’è il rischio che le strutture sanitarie, già fortemente sotto stress, non riescano più a gestire tempestivamente tutti i ricoveri e a garantire almeno tutti gli interventi e le prestazioni urgenti e che nelle RSA la situazione peggiori ulteriormente.
Per questo Cgil-Cisl-Uil ritengono necessario che i diversi livelli istituzionali condividano e deliberino per un periodo congruo misure adeguate nella nostra Regione.
La riduzione della diffusione epidemiologica è oggi la condizione indispensabile non solo per evitare un incremento ingovernabile dell’emergenza sanitaria, con tutte le sue nefaste conseguenze, ma anche per ripristinare le condizioni per una ripresa e un rilancio sostanziale delle attività produttive in tutti i settori; per i quali deve essere prevista una copertura economica adeguata alle imprese e ai lavoratori per i periodi soggetti a misure restrittive.
Nel frattempo bisogna dare piena attuazione a tutte le misure previste, ma realizzate solo parzialmente, per rafforzare le strutture ospedaliere e socio-sanitarie, il sistema di tracciamento, di biosorveglianza e di assistenza domiciliare e territoriale, per mettere a disposizione in ogni provincia hotel-Covid e RSA- Covid, per garantire appena possibile la ripresa e il recupero di tutte le attività e le prestazioni ordinarie.
A questo fine abbiamo ribadito la necessità improrogabile di un incremento urgente di personale in tutte le strutture e servizi, anche con forme e modalità straordinarie da valorizzare poi ai fini di un inserimento organico, stabile e di un potenziamento strutturale del sistema socio-sanitario pubblico.
Con l’Assessore Lanzarin è stata condivisa l’importanza fondamentale del Piano vaccinale avviato in questi giorni, di una sua erogazione tempestiva, efficace e diffusa alla maggioranza della popolazione, a partire dalle categorie prioritarie indicate a livello europeo e nazionale, operatori sanitari e socio-sanitari di tutte le strutture e di tutti i servizi, ospiti delle RSA, operatori dei servizi essenziali, anziani ultra ottantenni garantendo loro quando necessario l’erogazione a domicilio. I primi dati, con il Veneto al 55,6% di dosi già somministrate, sono incoraggianti, ma per arrivare a regime nel piano di vaccinazione serve uno sforzo organizzativo straordinario, e un impegno di tutti gli attori del territorio per promuovere la vaccinazione delle cittadine e dei cittadini.
L’ Assessore ha infine condiviso la richiesta sindacale di un rafforzamento del sistema relazionale e di un confronto più tempestivo e periodico con le OO.SS. su tutto l’ambito sanitario, socio-sanitario e sociale, utile a gestire meglio la fase emergenziale ancora in corso, a individuare le priorità e a predisporre le misure e gli interventi strutturali.
Come CGIL-CISL-UIL del Veneto proporremo pertanto alla Regione un Protocollo di relazioni sindacali che preveda un Osservatorio Regionale con cadenza almeno mensile e la definizione di tavoli di confronto specifici su singole aree tematiche.