Raggiunto uno storico accordo regionale (unico nel suo genere in Italia) firmato da Confartigianato Imprese Veneto, CNA Veneto, Casartigiani Veneto e CGIL, CISL,UIL del Veneto per aiutare concretamente i lavoratori, le loro famiglie e le imprese a riprendere le attività produttive e di servizio dell’artigianato in piena sicurezza e a sostenere tutte quelle situazioni dove la mancanza di lavoro e di reddito sono state e saranno ancora molto difficili per i lavoratori e le loro famiglie. 12 milioni di euro distribuiti in modo paritetico tra sostegno ai lavoratori, loro famiglie e alle imprese per favorire la ripresa lavorativa in sicurezza:
- Tre sussidi per le famiglie dei lavoratori: dove ci sono due sospesi dal lavoro, quelle con un unico componente che lavora ed è stato sospeso, per le famiglie dove si è fatto ricorso ai congedi speciali per accudire i figli e, infine per le famiglie che acquistano servizi o beni per far seguire ai figli le lezioni on line da casa.
- Sostegno alle imprese: per facilitare l’ottenimento di nuova liquidità necessaria alla ripresa; per l’applicazione dei protocolli anti contagio per la ripresa in sicurezza; per i costi dei dispositivi sicurezza (mascherine, guanti, occhiali, termometri, ecc.); per la sanificazione degli ambienti o veicoli di lavoro nei casi presenza di persona con caso confermato di covid-19; alle imprese che hanno usato più intensamente FSBA (Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato) per salvaguardare i dipendenti nei mesi da marzo a giugno 2020.
- Valorizzazione del sistema paritetico per la sicurezza dell’artigianato COBIS (comitato paritetico regionale bilaterale per la sicurezza) per l’applicazione dei protocolli sicurezza e dell’altre soluzioni anti contagio sui luoghi di lavoro a beneficio di dipendenti e titolari delle imprese.
La bilateralità artigiana veneta che ha per pilastro fondante la condivisione tra associazioni artigiane e organizzazioni sindacali del principio di sussidiarietà mutualistica e che considera di fatto le oltre 35 mila aziende artigiane venete e i loro 154 mila dipendenti come un’unica grande comunità lavorativa che, nel momento del bisogno, sa ritrovarsi unita per decidere le azioni più adeguate, questa volta lo ha fatto per fare fronte all’emergenza Covid-19, divenuta pandemia mondiale e che nel Veneto conta al 2 maggio, 18.224 casi di contagio e 1.502 decessi.
La bilateralità artigiana ha risposto immediatamente, già da fine febbraio, all’emergenza salvaguardando i posti di lavoro di oltre il 60% dei dipendenti del settore con l’ammortizzatore sociale ordinario di settore FSBA e ora, con questo accordo, rilascia ulteriori supporti all’artigianato perché possa ripartire e non disperdere il patrimonio di professionalità e competenze che lo contraddistingue. Coerentemente con la sua storia, EBAV ha inoltre destinato 100mila euro al Banco Alimentare regionale, a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.
Il nuovo accordo investe ulteriori importanti risorse della bilateralità artigiana, 12 milioni di euro, distribuendole in modo paritetico tra sostegno ai lavoratori e loro famiglie più colpite e alle imprese per favorire la ripresa lavorativa in sicurezza.
“L’intesa raggiunta dimostra ancora una volta quanto siano avanzate le relazioni sindacali dell’artigianato veneto, capaci di intercettare i bisogni e trovare rapidamente le risposte. Di particolare aiuto saranno le nuove prestazioni dell’Ente Bilaterale che facilitano ulteriormente l’accesso al credito, attraverso il sostegno dei costi di istruttoria per le pratiche di garanzia del sistema dei Confidi artigiani ed il potenziamento del supporto a favore di quei datori di lavoro che hanno avuto i loro dipendenti sospesi perché l’attività è stata fermata per decreto o per il crollo delle commesse” commentano i Presidenti di Confartigianato Imprese Veneto, Cna Veneto e Casartigiani Veneto Agostino Bonomo, Alessandro Conte e Franco Storer. “Prestazioni –proseguono- a cui si aggiungono quelle di Sani.In.Veneto (il fondo sanitario integrativo regionale), che rimborserà ora anche i costi sostenuti dalle imprese per i dispositivi di protezione individuale da covid-19, mascherine ma non solo, necessari ai dipendenti ma anche ai datori di lavoro artigiani che, al loro fianco, lavorano nei laboratori, nei capannoni, sulla strada e nei cantieri edili. Abbiamo dato così un forte segnale di vicinanza per i necessari nuovi costi che le imprese dovranno sostenere nell’adottare le misure anti contagio”. E’ stato infine confermato –concludono i tre Presidenti– il ruolo del Cobis (l’organismo paritetico per la sicurezza del settore artigiano) come comitato che aiuta le imprese e i lavoratori nella corretta attuazione delle misure anti contagio e riprendere a lavorare in sicurezza in costanza di covid-19. Attività informativa, definizione di linee guida per declinare la corretta applicazione delle fonti di legge in materia, collaborazione con Università ma anche risorse, tramite EBAV, che verranno rilasciate alle imprese di qualunque settore artigiano, dall’acconciatore al trasportare, dal pasticcere alla meccanica di produzione, che applicano il protocollo sicurezza con il supporto degli sportelli associativi del Cobis presso le associazioni provinciali e nel pieno rispetto del previsto coinvolgimento dei rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza (RTLS) presenti in ogni provincia del Veneto. Positiva infine la prestazione EBAV che rimborsa i costi della sanificazione in caso di presenza di persona contagiata”.
Pienamente convinti del Protocollo i Segretari generali di Cgil Cisl Uil Veneto, Christian Ferrari, Gianfranco Refosco e Gerardo Colamarco. “La pandemia che ha colpito anche la nostra Regione richiede, da parte di tutti i soggetti di rappresentanza, compresa quella del lavoro, una grande attenzione verso il mondo dell’artigianato, a cui vanno dedicati interventi straordinari e mirati. Ed è ciò che ha fatto l’ente bilaterale veneto con il Protocollo Emergenza Covid-19 che ha destinato ben 12 milioni di euro al settore, di cui 6 per i lavoratori dipendenti. Tre milioni di euro sono stati finalizzati a prestazioni per il sostegno al reddito di chi è stato sospeso dal lavoro, anche nel caso si tratti di un familiare. Il Protocollo dispone poi 2 milioni di euro per interventi a favore dei genitori che hanno utilizzato i congedi speciali per accudire ai figli e, infine, un milione di euro per rimborsi dei costi sostenuti dalle famiglie per l’acquisto di computer, smartphone e tablet destinati ai figli per l’attività scolastica a distanza”. Per i dirigenti veneti del sindacato confederale, i lavoratori dell’artigianato veneto vedono così ripagata loro scelta di aderire in massa alla bilateralità contrattuale. Va ricordato che già più del 60% dei lavoratori dell’artigianato regionale ha beneficiato dell’Assegno Ordinario in caso di sospensione dal lavoro, in via di liquidazione in questi giorni a tutti gli interessati sempre tramite l’EBAV. La bilateralità artigiana regionale, e precisamente il fondo Sani In Veneto, ha anche stanziato nelle scorse settimane un milione e mezzo di euro per interventi di sostegno economico a favore dei lavoratori colpiti dal Covid-19. Questo insieme di interventi offrono ai centoquarantacinquemila lavoratori dell’artigianato regionale una robusta tutela economica rispetto ai danni reddituali determinati dalle misure di limitazione dell’attività lavorativa necessarie per il contenimento dell’epidemia e pongono l’intero sistema artigiano nelle migliori condizioni per affrontare la Fase 2”.